1. Se non leggete altro, leggete questo

Dico sul serio. In questo capitolo trovate, espressi in termini molto terra terra, i concetti che approfondiremo insieme nei prossimi capitoli. Qui, in poche pagine, vi presento la panoramica essenziale di Internet.

Che cos'è Internet

Potrei fare quello che si fa di solito in questi casi e limitarmi a presentare la solita definizione fisica, tecnica, fredda e rigorosa, di quelle da manuale d'informatica "per veri uomini". Ma se lo facessi, farei un torto alla vera natura di Internet.

Tecnicamente, Internet è una rete di connessione analoga a quella telefonica, soltanto che invece di permettere la comunicazione fra telefoni interconnette un vasto assortimento di apparecchi digitali (principalmente computer, ma non solo).

"E con questo?" direte voi. Giusto. Neanche a me sembra un concetto per il quale sia il caso di esaltarsi. In fin dei conti, per l'esistenza delle grandi reti telefoniche nessuno si è mai agitato più di tanto, se non al momento di pagare la bolletta. Perché scaldarsi per un ammasso di fili che collega macchine ad altre macchine?

Il motivo è semplice: una descrizione strettamente tecnologica di Internet è ingannevole. Internet non collega computer. Collega persone.

computer interconnessiInternet dal punto di vista tecnologico...

...e dal punto di vista umano.persone interconnesse

E lo fa anche meglio del telefono. Comunicare via Internet costa infinitamente meno che per lettera o per telefono, per cui diventa possibile intrattenere rapporti con persone anche all'altro capo del mondo. Consente di scrivere messaggi di testo, che possiamo comporre senza l'ansia del segnatempo Telecom che corre, con la cura e la calma delle lettere, quelle che s'era persa l'abitudine di scrivere, e che possiamo spedire praticamente gratis con la certezza che arriveranno a destinazione in pochi minuti. Per noi italiani, abituati al cronico e proverbiale disservizio delle Poste (in lento miglioramento, finalmente), questa possibilità ha del miracoloso.

C'è dell'altro. Grazie a scambi di messaggi così veloci, Internet permette di creare gruppi di persone accomunate da uno stesso interesse benché divise da grandi distanze. Dove abitate non c'è nessuno che condivide il vostro particolare hobby? Su Internet c'è senz'altro; anzi, probabilmente ci sono migliaia di persone come voi, tutte malinconicamente convinte di essere le sole al mondo con quella speciale, bruciante passione. Scoprire che là fuori ci sono tante altre persone con la nostra stessa particolare forma di pazzia è per molti utenti l'esperienza più inebriante di Internet.

C'è anche una parte di Internet organizzata in "pagine" liberamente consultabili da tutto il globo, alle quali ognuno può contribuire pubblicando i propri pensieri e le proprie esperienze, sapendo che chiunque abbia accesso a Internet, in qualsiasi paese, potrà leggerle. Su Internet siamo tutti editori potenziali. Potete affiggere le vostre poesie, il vostro diario, le vostre istruzioni per il bacio perfetto, insomma quello che volete dire al mondo, sapendo che milioni di persone potranno leggervi.

Non c'è da stupirsi dunque se Internet affascina. Offre alle persone comuni possibilità prima riservate alle élite. La libertà di comunicare senza l'assillo dei costi; l'occasione di farsi sentire da tutti; il modo per condividere i propri interessi con altri appassionati, per quanto lontani.

È per questo che là fuori, in questo momento, ci sono milioni di persone (molte delle quali sono italiane), sparse per il mondo, che comunicano fra loro senza vincoli di distanza, scambiandosi opinioni, sentimenti, gioie e barzellette sconce, condividendo trionfi, tragedie e delusioni.



Due o tre fatti fondamentali da sapere

Perché si usa Internet

Per vedere le donne nude, ovviamente. Non ditemi che avevate pensato a scopi più elevati.

Battute a parte, è inutile nascondersi dietro a un dito: come in tanti altri campi, anche in Internet il sesso è un motore di crescita. I primi videoregistratori si sono imposti perché consentivano di vedere le cassette a luci rosse; le prime videocamere hanno avuto successo non per filmare il neonato pargoletto, ma le attività che l'hanno generato. La lista di prodotti entrati nell'uso comune grazie alla spinta iniziale del loro impiego per motivi inconfessabili è lunga: le macchine fotografiche Polaroid; i monitor a colori per computer; la TV via satellite. E adesso Internet.

Dobbiamo essere grati, in un certo senso, a questi pornomani pionieri; in ciascuno dei casi che ho citato, acquistando i primi, carissimi prodotti hanno creato il nucleo iniziale del mercato, che poi ha fatto crollare i prezzi.

Adesso, dicevo, tocca a Internet. Un accesso a Internet che oggi è praticamente gratuito costava, soltanto nel 1993, una decina di milioni l'anno. Gli accessori per collegarsi hanno triplicato le prestazioni e ridotto a un decimo i prezzi nello stesso periodo. Le aziende che offrono servizi Internet sono spuntate come funghi e la concorrenza ha ridimensionato i loro prezzi. Tutto grazie alle curve siliconate di una bagnina di Baywatch.

Pensate che io stia esagerando? Bene, un mio lettore, installatore di sistemi informatici, mi ha raccontato questo episodio: al termine di una installazione particolarmente impegnativa in una grande azienda italiana, ha iniziato la presentazione delle nuove funzioni (fra cui Internet) agli amministratori delegati. Mentre spiegava il tutto con dovizia di termini tecnici, uno dei presenti lo ha interrotto impaziente. "Sì, sì, certo, va bene, bravo. Ma adesso mi dice come si fa per vedere quella gran... di Pamela Anderson sul computer nel mio ufficio?".

Inoltre, è un fatto documentato dalle statistiche di traffico che le sezioni di Internet più visitate sono quelle di Playboy e compagnia bella e quelle dove gli utenti si scambiano quotidianamente le immagini di Alessia Marcuzzi senza veli insieme a foto e filmati infinitamente più spinti. Molta gente si collega a Internet soltanto per questo.

Per cui non mi lancerò nella prevedibile, rituale difesa di Internet secondo la quale la povera Rete è insistentemente vituperata dai media come fonte d'ogni più degradante perversione. È vero che i giornalisti in genere capiscono di Internet quanto un daltonico di arcobaleni, ma è dannatamente vero che sulla Rete c'è del materiale davvero stomachevole.

Ciononostante, dire che Internet è soltanto pornografia è come dire che Firenze è una città piena di cinema a luci rosse e sex-shop, dimenticandosi dei suoi monumenti, della sua storia, delle sue biblioteche e della sua cultura. Internet contiene l'intero assortimento della cultura umana, dalle più alte vette del sapere alle più cocenti sconfitte del buon senso e del buon gusto. È uno specchio fedele di come siamo.

Per comunicare

Come dicevo, Internet consente di scambiare messaggi di testo simili a telegrammi con qualunque altro utente della Rete, a costi vicini allo zero, a prescindere dalla distanza fra mittente e destinatario e con recapito praticamente istantaneo. Questi messaggi formano la posta elettronica, che si chiama in gergo e-mail (si pronuncia "i-méil"). A ogni utente di Internet viene assegnato un indirizzo di e-mail univoco, valido per tutto il mondo. Se qualcuno vi allunga un biglietto da visita sul quale è riportata una frase incomprensibile inframmezzata dal simbolo @, quello è il suo indirizzo di e-mail.

Grazie al costo irrisorio della comunicazione e all'elevatissimo numero di utenti sono inoltre possibili notiziari chiamati mailing list (pronunciato "mèiling list") e "tavole rotonde" denominate newsgroup (si pronuncia "nius-grùp"), effettuate mediante scambio di posta elettronica pubblica e dedicate ad argomenti incredibilmente specifici e particolari, cui partecipano utenti di tutto il mondo. Tanto per fare qualche esempio, ci sono conferenze Internet dedicate all'origami, alle reti neurali, al Nuovo Testamento in greco e a Carmen Consoli. Fisici, medici e scienziati utilizzano Internet quotidianamente per scambiarsi informazioni e risultati in modo efficiente ed economico.

Oltre allo scambio di messaggi, simile ad uno scambio di lettere, Internet offre inoltre il chat (pronunciato "ciàtt"), che è la possibilità di "dialogare" in diretta con altri utenti, facendo conversazione a due o in gruppo: voi scrivete sulla vostra tastiera e vedete le parole del vostro interlocutore sullo schermo del computer. Se dovete tenere contatti con persone lontane, può essere una magnifica alternativa alle telefonate.

Se avete un computer sufficientemente potente e un pizzico di fortuna, potete addirittura parlare con altre persone, ascoltandone la viva voce come se foste al telefono. Anche in questo caso spendete poche lire per fare una "telefonata Internet", anche se il vostro interlocutore si trova all'altro capo del pianeta.


Il popolo dei senza volto

Quando comunicate per iscritto con qualcuno via Internet, è difficile capirne il colore della pelle, l'età, il ceto sociale, il sesso e gli eventuali handicap fisici. Potreste passare una vita a "chiacchierare" con un utente senza mai accorgervi che è sordo fino a che lo incontrate di persona. Su Internet ognuno vale e viene ascoltato solo in base al merito di quello che dice, non per il suo aspetto o per il suo rango.

Molti utenti si divertono ad assumere ruoli diversi da quello che hanno nella vita reale; alcuni fingono di appartenere all'altro sesso, o di essere di un colore diverso, più alti, più forti, più belli, e quasi sempre amatori insaziabili. Potreste trovarvi a parlare via Internet col vostro nerboruto vicino, convinti di aver attaccato bottone con una brasiliana da cartolina. Fate attenzione a quello che dite!

L'anonimato di cui si gode su Internet, specialmente nei newsgroup, dove non si è obbligati a dare nome e cognome, età e quant'altro, consente di scambiare opinioni a un livello di schiettezza impossibile in una conversazione faccia a faccia, specialmente quando gli argomenti sono molto personali, come la politica, la religione o il sesso. In nessun altro posto al mondo troverete così facilmente quattordicenni e cinquantenni scambiarsi opinioni sulla vita senza soggezioni e imbarazzi.

Internet è anche un luogo di sollievo per le persone famose. Madonna, tanto per citarne una, si intrufola spesso nelle aree di chat di Internet e si gode il fatto di poter parlare senza che tutti le chiedano autografi o si sentano in soggezione di fronte alla popstar. Torna ad essere una persona alla pari con tutte le altre. Su Internet non si può mai sapere con chi si sta parlando.

Per contro, capita spesso di trovarsi a scambiare opinioni con gente che si spaccia per famosa o esperta e non lo è. Ancora più che nella vita reale, fidarsi è bene, dubitare è saggio, verificare è meglio.


Per avere informazioni

Oltre alla possibilità di mandare e ricevere messaggi, Internet offre anche un servizio, chiamato Web (si pronuncia "uéb") che è simile alla televisione. Potete infatti sintonizzarvi su uno qualsiasi dei milioni di "canali" provenienti da tutto il mondo che offrono immagini, suoni, filmati, programmi per computer dedicati agli argomenti più disparati: si va dalla CIA alla cucina tipica irachena passando per le teorie su Atlantide, i liutai italiani, le regole ufficiali della FIFA e le parolacce ungheresi. Ciascuna di quelle frasi contenenti una quantità insensata di punti, come www.fumetti.org, che vedete sempre più spesso nelle pubblicità rappresenta le coordinate di uno di questi "canali", chiamati tecnicamente siti Web.

Da casa vostra potete usare questo servizio di Internet per vedere un quadro del Louvre o degli Uffizi, suonare l'ultimo pezzo degli U2 o recapitarvi istantaneamente l'ultima versione di un programma.

Gran parte della letteratura mondiale di dominio pubblico (in pratica tutta la letteratura eccetto quella contemporanea, ancora protetta dai diritti d'autore) è reperibile sui siti Web di Internet. Il Ministero delle Finanze italiano offre programmi, modelli di dichiarazione, testi di circolari e risoluzioni e una sintesi delle disposizioni fiscali pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale.

Liber Liber

Uno dei migliori siti Web per consultare gratuitamente la letteratura mondiale (http://www.liberliber.it).

La quantità di informazioni disponibili su Internet è smisurata. Potete vedere le foto dei satelliti meteorologici in tempo reale, consultare i dati di borsa, leggere i maggiori quotidiani, sfogliare gli annali del calcio, fare acquisti dai cataloghi di molte aziende italiane e straniere, e chi più ne ha più ne metta.

Per dare informazioni

Ma Internet è anche molto diversa dalla televisione, perché non vi obbliga a seguire soltanto quello che vi propinano gli altri: con pochissima spesa, anche voi potete disporre di un "canale", chiamato sito Web, dal quale trasmettere a tutti gli utenti di Internet le vostre idee e le vostre passioni, scatenare una discussione su un tema che vi sta a cuore o avviare un fan club.

Molti di questi siti Web sono gestiti con passione e precisione maniacale da veri esperti di settore, e spesso forniscono informazioni più aggiornate rispetto alle fonti ufficiali. Un classico esempio è il campo dei telefonini, in cui il servizio clienti di TIM e Omnitel ne sa molto meno di quello che trovate sui siti Web degli appassionati.

Spaghetti phreakers

Internet offre informazioni preziose sulla telefonia, compreso quello che non vorrebbero farvi sapere… (http://come.to/spaghettiphreakers).

Per lavorare

Siete nel mondo del lavoro o volete entrarci? Allora è meglio che accettiate il fatto che saper usare Internet è ormai un requisito, non un optional, per qualsiasi lavoro. È fondamentale come saper adoperare un telefono o un fax.

E non accampate scuse dicendo che tanto nel vostro lavoro Internet non serve. Fra i miei lettori ho un gommista (trova le specifiche di convergenza delle macchine americane su Internet), una veterinaria (consulta le banche dati di settore), un volontario in Somalia (tiene i contatti con la base in Italia), un suonatore di liuto (ha trovato un contratto di lavoro in USA e distribuisce la propria musica tramite Internet), un installatore di antenne satellitari (trova le frequenze aggiornate di tutti i satelliti) e tanti altri che di primo acchito non sembrerebbero aver bisogno di Internet.

I vantaggi dell'uso di Internet per un'azienda, un ricercatore o un professionista sono numerosissimi. La possibilità di dialogare in tempo reale con aziende e colleghi all'altro capo del globo spendendo poco più del costo di una telefonata locale è evidentemente molto preziosa.

Considerate che dieci pagine di testo viaggiano da Milano a Buenos Aires con venti o trenta lire, mentre costerebbero circa trentamila lire se viaggiassero via fax; mi sembra un risparmio piuttosto allettante. Addirittura Internet è conveniente anche per spedire messaggi da un capo all'altro d'Italia, visti i costi delle telefonate interurbane.

Inoltre un'azienda può pubblicare su Internet un catalogo elettronico, consultabile comodamente da casa (da tutto il mondo) e aggiornabile con costi e difficoltà infinitamente minori rispetto all'equivalente su carta. Addirittura è possibile, con poca spesa, collegare il catalogo a un "negozio virtuale" automatizzato su Internet, aperto ventiquattr'ore su ventiquattro, sette giorni su sette.

La Rete è utilissima anche per la distribuzione interna di documenti, dove basta "affiggere" su Internet un listino prezzi, ad esempio, e lasciare che i rivenditori ne prelevino una copia quando serve. Le informazioni possono essere anche protette in modo da essere accessibili solo alle persone autorizzate.

Un altro campo in cui Internet è uno strumento di migliore competitività per un'azienda è la ricerca d'informazioni; sono disponibili infatti le Pagine Gialle di tutt'Italia, consultabili per settore merceologico, la Dun & Bradstreet con le sue valutazioni sull'affidabilità delle aziende (anche italiane), i bandi di appalto della Comunità Europea, vari uffici brevetti di tutto il mondo, le principali borse internazionali e altro ancora.

È per questo che sono sempre più numerose le aziende grandi e piccole ed i professionisti di ogni ramo che accedono a Internet e si rendono accessibili tramite questo canale informatico.

Trovare lavoro via Internet

Internet può anche essere una fonte di lavoro, anziché uno strumento.

Ad esempio, potete consultare le ricerche del personale di quasi tutti i quotidiani italiani; cosa più importante, potete immettere gratuitamente il vostro curriculum personale in numerose banche dati, che le aziende italiane consultano molto più assiduamente degli annunci sui giornali perché, essendo in forma elettronica, consentono selezioni veloci e mirate.

corriere lavoro

Una delle tante fonti italiane, raggiungibili via Internet, di informazioni sul mondo del lavoro.

Inoltre c'è da considerare Internet come ragione di lavoro in sé: insomma, qualcuno deve pur scrivere, impaginare, illustrare e programmare tutte queste informazioni elettroniche. Lo sviluppo di Internet ha dato vita a nuove, richiestissime e ben pagate attività dai nomi curiosi (accatiemmellista, per dirne una).

Dalla teoria alla pratica: il telelavoro

Tanto per fare un esempio concreto, vi descrivo un caso di lavoro che sfrutta Internet: il mio. Quando non scrivo libri d'informatica di strepitoso successo, faccio il traduttore tecnico. Ricevo le traduzioni via Internet, in formato elettronico o sotto forma di fax che Internet converte in formato digitale.

Redigo le mie traduzioni a casa, o dovunque sono mentre viaggio, scrivendole sul computer; quando ho bisogno di cercare termini particolari, uso Internet per consultare le banche dati linguistiche della Comunità Europea e l'Enciclopedia Britannica o attingo alle fonti superspecialistiche disponibili gratuitamente su Internet.

La banca dati comunitaria sta in Lussemburgo e la Britannica è in Inghilterra, ma la distanza è irrilevante; io faccio lo stesso una telefonata urbana per raggiungerle, grazie a Internet. Mi faccio inoltre conoscere a potenziali nuovi clienti attraverso la Rete, dove ho pubblicato il mio curriculum.

Quando ho finito la traduzione, la spedisco al committente attraverso Internet, in modo che arrivi immediatamente a destinazione. Non devo più spedire dischetti, come facevo un tempo, ho almeno un paio di giorni di tempo in più per lavorare alla traduzione, e non mi dissanguo più per mandare fax da un capo all'altro del mondo.

Tengo i contatti con i miei colleghi e clienti attraverso l'e-mail; ci vediamo di persona soltanto quando è strettamente necessario, risparmiando benzina, stress e tempo, inquinando meno e consumando meno carta. Tutto viaggia attraverso la Rete.

E vi assicuro che i rapporti umani non ne hanno sofferto: sono in contatto con amici e colleghi molto più di prima, perché parlarsi attraverso Internet costa meno, è più discreto ed è più comodo e quindi ho loro notizie tutti i giorni.

Cosa ancora più importante, sono a casa insieme alla mia famiglia. Per la nascita delle mie bimbe, ho potuto trasferire il mio "ufficio" in ospedale, rimanendo giorno e notte al fianco di mia moglie pur continuando a lavorare (con grande invidia delle altre partorienti che vedevano i rispettivi mariti col contagocce). Più di ogni altra considerazione economica o ecologica, sono questi i bonus impagabili del telelavoro.

Anche i miei libri viaggiano su Internet. Ho pubblicato la versione elettronica di questo testo sulla Rete, a disposizione di tutti come spiegato nelle pagine iniziali, e i lettori delle edizioni precedenti hanno collaborato alla sua stesura con consigli, commenti e immagini.

Per giocare

Naturalmente le stesse risorse che rendono Internet così interessante per l'uso professionale ne fanno un terreno ideale anche per la ricreazione. Già partecipare a gruppi di discussione su argomenti come i piedi di Claudia Schiffer o l'ultimo avvistamento di Elvis Presley (esistono entrambi, non sto scherzando) è una forma di ricreazione, sia pure un po' demenziale, ma c'è di meglio.

 A proposito, siete fan della Schiffer? Allora saprete certamente riconoscerla nella rassegna di piedi famosi qui sotto. La soluzione è nel capitolo Voi, il sesso e Internet.

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Piedi famosi.

Potete ad esempio giocare a scacchi con un avversario lontanissimo o contro un supercomputer. Potete cimentarvi in un MUD, che è un immenso gioco di ruolo testuale dove le situazioni vengono descritte a parole, senza essere visualizzate, e si interagisce con personaggi a loro volta pilotati da altri utenti Internet. Giochi di questo tipo possono durare giorni e giorni, con personaggi che nascono, crescono e muoiono. Ci sono MUD per tutti i gusti, dal medievale fantastico al futuribile in stile Star Trek al più che lascivo.

Molti videogiochi, come ad esempio il famoso Quake, sono liberamente prelevabili da Internet in versione di prova, senza che questo costituisca pirateria; la Rete consente anche di espandere i giochi che acquistate nei negozi, come nel caso del celeberrimo Dark Forces, ispirato da Guerre Stellari ed ampliato dagli appassionati di tutto il mondo.

Sapete chi è Lara Croft? È l'eroina di una serie di videogiochi di grandissimo successo chiamata Tomb Raider, nella quale agisce come Indiana Jones, con il bonus (rispetto all'archeologo di Spielberg) che Lara indossa abiti sempre molto ridotti ed è un personaggio di grande spessore, soprattutto all'altezza del petto.

Su Internet trovate le istruzioni per farla diventare invulnerabile, per darle nuove armi e (figuriamoci) per levarle i pochi vestiti che indossa. Le stesse "migliorie" (a parte la questione degli indumenti) sono disponibili per moltissimi altri giochi.

livello gratuito di Quake

Un livello aggiuntivo gratuito del gioco Quake, prelevato da Internet (immagine cortesemente catturata da thezane@geocities.com).

I giochi per computer più evoluti sono in grado di usare il collegamento Internet per farvi giocare con (o contro) altri utenti, non importa dove siano nel mondo. Se vi piacciono i simulatori di volo, apprezzerete l'ebbrezza di volare in formazione con uno stormo di F-18 pilotato da appassionati in carne e ossa piuttosto che da un chip.

Per fare tendenza?

Al di là della semplice utilità di avere accesso ad una grande rete telematica, esiste in Internet anche un aspetto particolare, un po' modaiolo, un po' politico e un po' "filosofico", che ha contribuito non poco al suo successo.

C'è tanta gente che usa Internet perché le piace credere di far parte di una comunità e di un modo di vita particolari solo per il fatto di aver pagato un abbonamento (per essere considerati "veri internettisti" ci vuole ben altro); in Italia, in particolare, Internet è diventata il nuovo status symbol, spodestando il telefonino che ormai è diventato banale.

Grazie al cielo questi seguaci delle tendenze si stufano presto e se ne vanno appresso a nuove mode; mi fa piacere notare che da qualche tempo a questa parte vengono sostituiti da chi si è reso conto dell'utilità pratica di accedere alla Rete.

Come si usa Internet

Avrete probabilmente capito che per usare Internet è quasi indispensabile un computer: esistono anche delle alternative, ma lo strumento principe per sfruttare Internet al massimo è il personal computer. Il computer deve essere dotato di un apparecchietto chiamato modem, che è una specie di adattatore che serve per collegarlo a Internet attraverso la normale linea telefonica.

Trovate un elenco dettagliato del materiale occorrente, e del tipo di computer che occorre avere, nel Capitolo 2. In ogni caso state tranquilli: va bene qualsiasi computer recente, dove per "recente" intendo non più vecchio di quattro o cinque anni.

Fatto questo, ci si procura una serie di programmi appositi, quasi tutti gratuiti, e un account (cioè un codice di autorizzazione ad accedere a Internet; si pronuncia "accàunt"), si immettono i dati del proprio account nel computer e ci si collega via telefono alla Rete. Resta solo da scegliere cosa fare: scambiare messaggi o scegliere una destinazione verso la quale navigare (così si chiamano le peregrinazioni fra le pagine di Internet, simili allo zapping che si fa col telecomando del televisore).

Il galateo del navigatore

Per usare Internet, però, non bastano computer, programmi e account. Ci vuole anche un po' di cortesia. Per quanto possa sembrare strano, in una rete dove non c'è un comitato direttivo o un governo vero e proprio, ci sono comunque delle regole da rispettare. Sono norme dettate non tanto da ordini dall'alto ma dalla necessità di convivere civilmente e condividere le risorse. Collettivamente, queste regole vanno sotto il nome di Netiquette (che si pronuncia "neti-chét"), cioè "l'etichetta della Rete"; le conosceremo insieme man mano che ci addentreremo nella struttura di Internet.

Per ora, ricordatevi soltanto che non dovete tuffarvi a capofitto in Internet una volta che ne avete capito il funzionamento dal punto di vista tecnico; vi occorre anche un'infarinatura di conoscenza degli usi e costumi, non sempre molto logici ed intuitivi, di quest'ambiente.

Compagni di viaggio

C'è un fattore caratteristico che distingue Internet dalle altre reti: Internet non ha un centro, né un proprietario, né un censore, né un gestore singolo. Pur nascendo da un nucleo voluto dal governo degli Stati Uniti, Internet cresce e si evolve per aggregazione spontanea, in modo caotico e "anarchico" (non sempre nel senso positivo di questo termine), nella massima libertà permessa dal sistema, il cui unico vincolo è usare un metodo standard per lo scambio dei dati che si chiama TCP/IP e che farò di tutto per risparmiarvi.

Mentre ci sono molte reti commerciali alternative che offrono servizi comparabili a quelli di Internet, molti utenti preferiscono usare Internet per quest'atmosfera di indipendenza che vi si respira.

Scusi, vado bene per il ciberspazio?

La libertà d'espressione, la vastità della Rete e l'abbondanza di informazioni e di risorse hanno spinto gli utenti a considerare Internet non più come una semplice strada o autostrada informatica che si usa per transitare rapidamente da un luogo all'altro, ma come un vero e proprio "posto" dove ci si reca per incontrarsi: è nato così il concetto di ciberspazio.

A proposito, se ve lo state domandando, si scrive con la I, non con la Y come fanno in tanti. Dopotutto "cibernetico" ha la stessa radice, ma non si scrive mica "cybernetico", vero?

Questa stessa atmosfera di libertà attira anche, purtroppo, individui poco raccomandabili. La violazione del diritto d'autore è all'ordine del giorno su Internet: copie digitali di fotografie, duplicazioni di articoli, programmi piratati, istruzioni per vedere Telepiù a sbafo e quant'altro sono molto diffusi. Peggio ancora, c'è gente che copia il lavoro altrui e lo spaccia per proprio. Al fondo di questa gerarchia di impresentabili ci sono quelli che abusano della Rete, mandando insulti beceri e immagini porno nell'e-mail alle donne che navigano in Internet o adottando altri comportamenti di pari finezza.

Pertanto siete avvisati: i vostri compagni di navigazione non sono sempre guidati da intenzioni positive. Contrariamente a quanto si sente in giro, la maggior parte degli utenti è cortese ed innocua; tutt'al più è imbranata (il che spesso è già un danno). Per evitare i rischi delle cattive compagnie telematiche basta adottare alcune tecniche di sicurezza che descriverò in seguito. Per ora ricordate la regola fondamentale: siate cauti con le nuove conoscenze elettroniche come lo sareste nella vita reale.

Chi fornisce Internet?

L'account, elemento indispensabile per collegarvi a Internet, viene fornito da una miriade di società piccole e grandi, sparse per l'Italia e per il mondo, presso le quali si sottoscrive un contratto di fornitura. Le società di questo tipo si chiamano ISP o service provider (si pronuncia "sérvis provàider", ma non temete, qui dirò sempre "fornitore d'accesso").

Basta sfogliare un giornale qualsiasi per vederne la pubblicità. Tutti gli operatori telefonici italiani (Albacom, Infostrada, Telecom Italia, Tiscali, giusto per citarne alcuni) offrono account per Internet, spesso gratuitamente.

Non tutti gli account nascono uguali: le varie società si fanno concorrenza in termini di prezzi e prestazioni. Vi conviene contattare vari fornitori e sentire da amici e colleghi già "internettizzati" qualche consiglio su chi è il più conveniente ed efficiente.

Navigare all'atto pratico

Entrare in Internet consiste semplicemente nel collegare telefonicamente il vostro computer (o altro aggeggio telematico) a un computer del vostro fornitore d'accesso che è permanentemente collegato a Internet e da lì spedire e ricevere messaggi o proseguire verso la destinazione telematica prescelta.

Il collegamento avviene tramite la normale linea telefonica e dura il tempo che preferite: non è una connessione permanente. Quando avete finito di navigare, dite al vostro aggeggio di terminare la connessione telefonica. Tutto qui.

Durante un collegamento potete fare quello che volete: prelevare i messaggi destinati a voi (che vengono tenuti in giacenza dal vostro fornitore d'accesso, come in una casella postale), spedire quelli che volete far recapitare, visitare tutte le pagine Internet che volete, prelevare programmi, musica e immagini, partecipare a chiacchierate via tastiera, eccetera. Non è necessario collegarsi più volte, una per ciascuna di queste attività.

Quanto costa Internet

Oltre all'eventuale costo dell'account c'è soltanto quello per le telefonate di collegamento. Nessun problema per la linea telefonica: va benissimo quella che già avete in casa o in ufficio. Non sono necessari contratti speciali con la Telecom, né occorre avvisarla del fatto che userete la presa del telefono per raggiungere Internet.

Le navigazioni in Internet costano come le normali telefonate, anche se visitate una parte lontanissima della Rete: in genere si paga la tariffa urbana (un'ora di Internet in rete urbana costa al massimo 2.600 lire; la sera costa la metà, e con opportuni contratti si può contenere la spesa ancora di più, fino a 700 lire) [C'è un aggiornamento in proposito].

Se volete usare un computer non recentissimo per collegarvi, forse dovrete dotarlo di qualche accessorio, ma i moderni computer sono già attrezzati di tutto punto. Se volete usare apparecchi diversi dal computer, ad esempio un telefonino, la TV di casa o una macchina per videogiochi, dovrete probabilmente acquistare un accessorio specifico per quell'apparecchio.

Vi racconterò maggiori dettagli sui costi di Internet nel Capitolo 2.



Un milione di miliardi?

La cifra di un milione di miliardi di messaggi scambiati ogni anno via Internet potrebbe sembrarvi una classica sparata sensazionalistica. È comprensibile, visto che di primo acchito, considerato che ci sono 230 milioni di utenti, in media ognuno dovrebbe scrivere circa cinque milioni di messaggi l'anno, se non ho perso qualche zero per strada.

Il termine "messaggio" non va interpretato considerando solo gli e-mail scritti da Tizio a Caio, che in effetti formano una piccola parte di questo immenso totale. Il grosso è costituito dalle copie dei messaggi generate automaticamente dalle mailing list e dai newsgroup.

Mi spiego. Ci sono decine di migliaia di mailing list, ciascuna con migliaia di iscritti. Con questo sistema, basta che un qualsiasi partecipante a una mailing list componga e spedisca un singolo messaggio per generarne migliaia diretti a tutti gli altri partecipanti. Cinquantamila mailing list, ciascuna con diecimila iscritti, al ritmo più che normale di dieci messaggi al giorno, significano cinque miliardi di messaggi al giorno (quasi duemila miliardi l'anno).

Lo stesso discorso vale, moltiplicato enormemente, per i trentamila newsgroup di Internet; molti, specialmente quelli a luci rosse, hanno decine di milioni di iscritti che nel complesso pubblicano centinaia di messaggi al giorno in ogni singolo newsgroup. Quando le cifre in gioco sono di questa stazza, numeri apparentemente assurdi come un milione di miliardi si raggiungono facilmente.


Visioni consigliate

Il cinema si è occupato ampiamente di Internet in questi anni, principalmente a sproposito. Se la vostra idea di Internet è rimasta ferma a Wargames, è ora di darle una rinfrescata. Si salvano due film recenti che spiegano splendidamente l'atmosfera di Internet oltre ad essere piacevoli e avvincenti: il romantico C'è post@ per te, con Tom Hanks e Meg Ryan, e il più cerebrale The Net - Intrappolata nella rete, con Sandra Bullock.

Ci sono anche altri titoli meritevoli, ma li tengo in serbo per i prossimi capitoli.


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