Tecnicamente, Internet è una rete di connessione analoga a quella telefonica, soltanto che invece di permettere la comunicazione fra telefoni interconnette un vasto assortimento di apparecchi digitali (principalmente computer, ma non solo).
"E con questo?" direte voi. Giusto. Neanche a me sembra un concetto per il quale sia il caso di esaltarsi. In fin dei conti, per l'esistenza delle grandi reti telefoniche nessuno si è mai agitato più di tanto, se non al momento di pagare la bolletta. Perché scaldarsi per un ammasso di fili che collega macchine ad altre macchine?
Il motivo è semplice: una descrizione strettamente tecnologica di Internet è ingannevole. Internet non collega computer. Collega persone.
Internet dal punto di vista tecnologico...
...e dal punto di vista umano.
E lo fa anche meglio del telefono. Comunicare via Internet costa infinitamente meno che per lettera o per telefono, per cui diventa possibile intrattenere rapporti con persone anche all'altro capo del mondo. Consente di scrivere messaggi di testo, che possiamo comporre senza l'ansia del segnatempo Telecom che corre, con la cura e la calma delle lettere, quelle che s'era persa l'abitudine di scrivere, e che possiamo spedire praticamente gratis con la certezza che arriveranno a destinazione in pochi minuti. Per noi italiani, abituati al cronico e proverbiale disservizio delle Poste (in lento miglioramento, finalmente), questa possibilità ha del miracoloso.
C'è dell'altro. Grazie a scambi di messaggi così veloci, Internet permette di creare gruppi di persone accomunate da uno stesso interesse benché divise da grandi distanze. Dove abitate non c'è nessuno che condivide il vostro particolare hobby? Su Internet c'è senz'altro; anzi, probabilmente ci sono migliaia di persone come voi, tutte malinconicamente convinte di essere le sole al mondo con quella speciale, bruciante passione. Scoprire che là fuori ci sono tante altre persone con la nostra stessa particolare forma di pazzia è per molti utenti l'esperienza più inebriante di Internet.
C'è anche una parte di Internet organizzata in "pagine" liberamente consultabili da tutto il globo, alle quali ognuno può contribuire pubblicando i propri pensieri e le proprie esperienze, sapendo che chiunque abbia accesso a Internet, in qualsiasi paese, potrà leggerle. Su Internet siamo tutti editori potenziali. Potete affiggere le vostre poesie, il vostro diario, le vostre istruzioni per il bacio perfetto, insomma quello che volete dire al mondo, sapendo che milioni di persone potranno leggervi.
Non c'è da stupirsi dunque se Internet affascina. Offre alle persone comuni possibilità prima riservate alle élite. La libertà di comunicare senza l'assillo dei costi; l'occasione di farsi sentire da tutti; il modo per condividere i propri interessi con altri appassionati, per quanto lontani.
È per questo che là fuori, in questo momento, ci sono milioni di persone (molte delle quali sono italiane), sparse per il mondo, che comunicano fra loro senza vincoli di distanza, scambiandosi opinioni, sentimenti, gioie e barzellette sconce, condividendo trionfi, tragedie e delusioni.
Battute a parte, è inutile nascondersi dietro a un dito: come in tanti altri campi, anche in Internet il sesso è un motore di crescita. I primi videoregistratori si sono imposti perché consentivano di vedere le cassette a luci rosse; le prime videocamere hanno avuto successo non per filmare il neonato pargoletto, ma le attività che l'hanno generato. La lista di prodotti entrati nell'uso comune grazie alla spinta iniziale del loro impiego per motivi inconfessabili è lunga: le macchine fotografiche Polaroid; i monitor a colori per computer; la TV via satellite. E adesso Internet.
Dobbiamo essere grati, in un certo senso, a questi pornomani pionieri; in ciascuno dei casi che ho citato, acquistando i primi, carissimi prodotti hanno creato il nucleo iniziale del mercato, che poi ha fatto crollare i prezzi.
Adesso, dicevo, tocca a Internet. Un accesso a Internet che oggi è praticamente gratuito costava, soltanto nel 1993, una decina di milioni l'anno. Gli accessori per collegarsi hanno triplicato le prestazioni e ridotto a un decimo i prezzi nello stesso periodo. Le aziende che offrono servizi Internet sono spuntate come funghi e la concorrenza ha ridimensionato i loro prezzi. Tutto grazie alle curve siliconate di una bagnina di Baywatch.
Pensate che io stia esagerando? Bene, un mio lettore, installatore di sistemi informatici, mi ha raccontato questo episodio: al termine di una installazione particolarmente impegnativa in una grande azienda italiana, ha iniziato la presentazione delle nuove funzioni (fra cui Internet) agli amministratori delegati. Mentre spiegava il tutto con dovizia di termini tecnici, uno dei presenti lo ha interrotto impaziente. "Sì, sì, certo, va bene, bravo. Ma adesso mi dice come si fa per vedere quella gran... di Pamela Anderson sul computer nel mio ufficio?".
Inoltre, è un fatto documentato dalle statistiche di traffico che le sezioni di Internet più visitate sono quelle di Playboy e compagnia bella e quelle dove gli utenti si scambiano quotidianamente le immagini di Alessia Marcuzzi senza veli insieme a foto e filmati infinitamente più spinti. Molta gente si collega a Internet soltanto per questo.
Per cui non mi lancerò nella prevedibile, rituale difesa di Internet secondo la quale la povera Rete è insistentemente vituperata dai media come fonte d'ogni più degradante perversione. È vero che i giornalisti in genere capiscono di Internet quanto un daltonico di arcobaleni, ma è dannatamente vero che sulla Rete c'è del materiale davvero stomachevole.
Ciononostante, dire che Internet è soltanto pornografia è come dire che Firenze è una città piena di cinema a luci rosse e sex-shop, dimenticandosi dei suoi monumenti, della sua storia, delle sue biblioteche e della sua cultura. Internet contiene l'intero assortimento della cultura umana, dalle più alte vette del sapere alle più cocenti sconfitte del buon senso e del buon gusto. È uno specchio fedele di come siamo.
Grazie al costo irrisorio della comunicazione e all'elevatissimo numero di utenti sono inoltre possibili notiziari chiamati mailing list (pronunciato "mèiling list") e "tavole rotonde" denominate newsgroup (si pronuncia "nius-grùp"), effettuate mediante scambio di posta elettronica pubblica e dedicate ad argomenti incredibilmente specifici e particolari, cui partecipano utenti di tutto il mondo. Tanto per fare qualche esempio, ci sono conferenze Internet dedicate all'origami, alle reti neurali, al Nuovo Testamento in greco e a Carmen Consoli. Fisici, medici e scienziati utilizzano Internet quotidianamente per scambiarsi informazioni e risultati in modo efficiente ed economico.
Oltre allo scambio di messaggi, simile ad uno scambio di lettere, Internet offre inoltre il chat (pronunciato "ciàtt"), che è la possibilità di "dialogare" in diretta con altri utenti, facendo conversazione a due o in gruppo: voi scrivete sulla vostra tastiera e vedete le parole del vostro interlocutore sullo schermo del computer. Se dovete tenere contatti con persone lontane, può essere una magnifica alternativa alle telefonate.
Se avete un computer sufficientemente potente e un pizzico di fortuna, potete addirittura parlare con altre persone, ascoltandone la viva voce come se foste al telefono. Anche in questo caso spendete poche lire per fare una "telefonata Internet", anche se il vostro interlocutore si trova all'altro capo del pianeta.
Il popolo dei senza volto
Quando comunicate per iscritto con qualcuno via Internet, è difficile capirne il colore della pelle, l'età, il ceto sociale, il sesso e gli eventuali handicap fisici. Potreste passare una vita a "chiacchierare" con un utente senza mai accorgervi che è sordo fino a che lo incontrate di persona. Su Internet ognuno vale e viene ascoltato solo in base al merito di quello che dice, non per il suo aspetto o per il suo rango.
Molti utenti si divertono ad assumere ruoli diversi da quello che hanno nella vita reale; alcuni fingono di appartenere all'altro sesso, o di essere di un colore diverso, più alti, più forti, più belli, e quasi sempre amatori insaziabili. Potreste trovarvi a parlare via Internet col vostro nerboruto vicino, convinti di aver attaccato bottone con una brasiliana da cartolina. Fate attenzione a quello che dite!
L'anonimato di cui si gode su Internet, specialmente nei newsgroup, dove non si è obbligati a dare nome e cognome, età e quant'altro, consente di scambiare opinioni a un livello di schiettezza impossibile in una conversazione faccia a faccia, specialmente quando gli argomenti sono molto personali, come la politica, la religione o il sesso. In nessun altro posto al mondo troverete così facilmente quattordicenni e cinquantenni scambiarsi opinioni sulla vita senza soggezioni e imbarazzi.
Internet è anche un luogo di sollievo per le persone famose. Madonna, tanto per citarne una, si intrufola spesso nelle aree di chat di Internet e si gode il fatto di poter parlare senza che tutti le chiedano autografi o si sentano in soggezione di fronte alla popstar. Torna ad essere una persona alla pari con tutte le altre. Su Internet non si può mai sapere con chi si sta parlando.
Per contro, capita spesso di trovarsi a scambiare opinioni con gente che si spaccia per famosa o esperta e non lo è. Ancora più che nella vita reale, fidarsi è bene, dubitare è saggio, verificare è meglio.
Da casa vostra potete usare questo servizio di Internet per vedere un quadro del Louvre o degli Uffizi, suonare l'ultimo pezzo degli U2 o recapitarvi istantaneamente l'ultima versione di un programma.
Gran parte della letteratura mondiale di dominio pubblico (in pratica tutta la letteratura eccetto quella contemporanea, ancora protetta dai diritti d'autore) è reperibile sui siti Web di Internet. Il Ministero delle Finanze italiano offre programmi, modelli di dichiarazione, testi di circolari e risoluzioni e una sintesi delle disposizioni fiscali pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale.
Uno dei migliori siti Web per consultare gratuitamente la letteratura mondiale (http://www.liberliber.it).
La quantità di informazioni disponibili su Internet è smisurata. Potete vedere le foto dei satelliti meteorologici in tempo reale, consultare i dati di borsa, leggere i maggiori quotidiani, sfogliare gli annali del calcio, fare acquisti dai cataloghi di molte aziende italiane e straniere, e chi più ne ha più ne metta.
Molti di questi siti Web sono gestiti con passione e precisione maniacale da veri esperti di settore, e spesso forniscono informazioni più aggiornate rispetto alle fonti ufficiali. Un classico esempio è il campo dei telefonini, in cui il servizio clienti di TIM e Omnitel ne sa molto meno di quello che trovate sui siti Web degli appassionati.
Internet offre informazioni preziose sulla telefonia, compreso quello che non vorrebbero farvi sapere… (http://come.to/spaghettiphreakers).
E non accampate scuse dicendo che tanto nel vostro lavoro Internet non serve. Fra i miei lettori ho un gommista (trova le specifiche di convergenza delle macchine americane su Internet), una veterinaria (consulta le banche dati di settore), un volontario in Somalia (tiene i contatti con la base in Italia), un suonatore di liuto (ha trovato un contratto di lavoro in USA e distribuisce la propria musica tramite Internet), un installatore di antenne satellitari (trova le frequenze aggiornate di tutti i satelliti) e tanti altri che di primo acchito non sembrerebbero aver bisogno di Internet.
I vantaggi dell'uso di Internet per un'azienda, un ricercatore o un professionista sono numerosissimi. La possibilità di dialogare in tempo reale con aziende e colleghi all'altro capo del globo spendendo poco più del costo di una telefonata locale è evidentemente molto preziosa.
Considerate che dieci pagine di testo viaggiano da Milano a Buenos Aires con venti o trenta lire, mentre costerebbero circa trentamila lire se viaggiassero via fax; mi sembra un risparmio piuttosto allettante. Addirittura Internet è conveniente anche per spedire messaggi da un capo all'altro d'Italia, visti i costi delle telefonate interurbane.
Inoltre un'azienda può pubblicare su Internet un catalogo elettronico, consultabile comodamente da casa (da tutto il mondo) e aggiornabile con costi e difficoltà infinitamente minori rispetto all'equivalente su carta. Addirittura è possibile, con poca spesa, collegare il catalogo a un "negozio virtuale" automatizzato su Internet, aperto ventiquattr'ore su ventiquattro, sette giorni su sette.
La Rete è utilissima anche per la distribuzione interna di documenti, dove basta "affiggere" su Internet un listino prezzi, ad esempio, e lasciare che i rivenditori ne prelevino una copia quando serve. Le informazioni possono essere anche protette in modo da essere accessibili solo alle persone autorizzate.
Un altro campo in cui Internet è uno strumento di migliore competitività per un'azienda è la ricerca d'informazioni; sono disponibili infatti le Pagine Gialle di tutt'Italia, consultabili per settore merceologico, la Dun & Bradstreet con le sue valutazioni sull'affidabilità delle aziende (anche italiane), i bandi di appalto della Comunità Europea, vari uffici brevetti di tutto il mondo, le principali borse internazionali e altro ancora.
È per questo che sono sempre più numerose le aziende grandi e piccole ed i professionisti di ogni ramo che accedono a Internet e si rendono accessibili tramite questo canale informatico.
Ad esempio, potete consultare le ricerche del personale di quasi tutti i quotidiani italiani; cosa più importante, potete immettere gratuitamente il vostro curriculum personale in numerose banche dati, che le aziende italiane consultano molto più assiduamente degli annunci sui giornali perché, essendo in forma elettronica, consentono selezioni veloci e mirate.
Una delle tante fonti italiane, raggiungibili via Internet, di informazioni sul mondo del lavoro.
Inoltre c'è da considerare Internet come ragione di lavoro in sé: insomma, qualcuno deve pur scrivere, impaginare, illustrare e programmare tutte queste informazioni elettroniche. Lo sviluppo di Internet ha dato vita a nuove, richiestissime e ben pagate attività dai nomi curiosi (accatiemmellista, per dirne una).
Redigo le mie traduzioni a casa, o dovunque sono mentre viaggio, scrivendole sul computer; quando ho bisogno di cercare termini particolari, uso Internet per consultare le banche dati linguistiche della Comunità Europea e l'Enciclopedia Britannica o attingo alle fonti superspecialistiche disponibili gratuitamente su Internet.
La banca dati comunitaria sta in Lussemburgo e la Britannica è in Inghilterra, ma la distanza è irrilevante; io faccio lo stesso una telefonata urbana per raggiungerle, grazie a Internet. Mi faccio inoltre conoscere a potenziali nuovi clienti attraverso la Rete, dove ho pubblicato il mio curriculum.
Quando ho finito la traduzione, la spedisco al committente attraverso Internet, in modo che arrivi immediatamente a destinazione. Non devo più spedire dischetti, come facevo un tempo, ho almeno un paio di giorni di tempo in più per lavorare alla traduzione, e non mi dissanguo più per mandare fax da un capo all'altro del mondo.
Tengo i contatti con i miei colleghi e clienti attraverso l'e-mail; ci vediamo di persona soltanto quando è strettamente necessario, risparmiando benzina, stress e tempo, inquinando meno e consumando meno carta. Tutto viaggia attraverso la Rete.
E vi assicuro che i rapporti umani non ne hanno sofferto: sono in contatto con amici e colleghi molto più di prima, perché parlarsi attraverso Internet costa meno, è più discreto ed è più comodo e quindi ho loro notizie tutti i giorni.
Cosa ancora più importante, sono a casa insieme alla mia famiglia. Per la nascita delle mie bimbe, ho potuto trasferire il mio "ufficio" in ospedale, rimanendo giorno e notte al fianco di mia moglie pur continuando a lavorare (con grande invidia delle altre partorienti che vedevano i rispettivi mariti col contagocce). Più di ogni altra considerazione economica o ecologica, sono questi i bonus impagabili del telelavoro.
Anche i miei libri viaggiano su Internet. Ho pubblicato la versione elettronica di questo testo sulla Rete, a disposizione di tutti come spiegato nelle pagine iniziali, e i lettori delle edizioni precedenti hanno collaborato alla sua stesura con consigli, commenti e immagini.
A proposito, siete fan della Schiffer? Allora saprete certamente riconoscerla nella rassegna di piedi famosi qui sotto. La soluzione è nel capitolo Voi, il sesso e Internet.
Piedi famosi.
Potete ad esempio giocare a scacchi con un avversario lontanissimo o contro un supercomputer. Potete cimentarvi in un MUD, che è un immenso gioco di ruolo testuale dove le situazioni vengono descritte a parole, senza essere visualizzate, e si interagisce con personaggi a loro volta pilotati da altri utenti Internet. Giochi di questo tipo possono durare giorni e giorni, con personaggi che nascono, crescono e muoiono. Ci sono MUD per tutti i gusti, dal medievale fantastico al futuribile in stile Star Trek al più che lascivo.
Molti videogiochi, come ad esempio il famoso Quake, sono liberamente prelevabili da Internet in versione di prova, senza che questo costituisca pirateria; la Rete consente anche di espandere i giochi che acquistate nei negozi, come nel caso del celeberrimo Dark Forces, ispirato da Guerre Stellari ed ampliato dagli appassionati di tutto il mondo.
Sapete chi è Lara Croft? È l'eroina di una serie di videogiochi di grandissimo successo chiamata Tomb Raider, nella quale agisce come Indiana Jones, con il bonus (rispetto all'archeologo di Spielberg) che Lara indossa abiti sempre molto ridotti ed è un personaggio di grande spessore, soprattutto all'altezza del petto.
Su Internet trovate le istruzioni per farla diventare invulnerabile, per darle nuove armi e (figuriamoci) per levarle i pochi vestiti che indossa. Le stesse "migliorie" (a parte la questione degli indumenti) sono disponibili per moltissimi altri giochi.
Un livello aggiuntivo gratuito del gioco Quake, prelevato da Internet (immagine cortesemente catturata da thezane@geocities.com).
I giochi per computer più evoluti sono in grado di usare il collegamento Internet per farvi giocare con (o contro) altri utenti, non importa dove siano nel mondo. Se vi piacciono i simulatori di volo, apprezzerete l'ebbrezza di volare in formazione con uno stormo di F-18 pilotato da appassionati in carne e ossa piuttosto che da un chip.
C'è tanta gente che usa Internet perché le piace credere di far parte di una comunità e di un modo di vita particolari solo per il fatto di aver pagato un abbonamento (per essere considerati "veri internettisti" ci vuole ben altro); in Italia, in particolare, Internet è diventata il nuovo status symbol, spodestando il telefonino che ormai è diventato banale.
Grazie al cielo questi seguaci delle tendenze si stufano presto e se ne vanno appresso a nuove mode; mi fa piacere notare che da qualche tempo a questa parte vengono sostituiti da chi si è reso conto dell'utilità pratica di accedere alla Rete.
Trovate un elenco dettagliato del materiale occorrente, e del tipo di computer che occorre avere, nel Capitolo 2. In ogni caso state tranquilli: va bene qualsiasi computer recente, dove per "recente" intendo non più vecchio di quattro o cinque anni.
Fatto questo, ci si procura una serie di programmi appositi, quasi tutti gratuiti, e un account (cioè un codice di autorizzazione ad accedere a Internet; si pronuncia "accàunt"), si immettono i dati del proprio account nel computer e ci si collega via telefono alla Rete. Resta solo da scegliere cosa fare: scambiare messaggi o scegliere una destinazione verso la quale navigare (così si chiamano le peregrinazioni fra le pagine di Internet, simili allo zapping che si fa col telecomando del televisore).
Per ora, ricordatevi soltanto che non dovete tuffarvi a capofitto in Internet una volta che ne avete capito il funzionamento dal punto di vista tecnico; vi occorre anche un'infarinatura di conoscenza degli usi e costumi, non sempre molto logici ed intuitivi, di quest'ambiente.
Mentre ci sono molte reti commerciali alternative che offrono servizi comparabili a quelli di Internet, molti utenti preferiscono usare Internet per quest'atmosfera di indipendenza che vi si respira.
A proposito, se ve lo state domandando, si scrive con la I, non con la Y come fanno in tanti. Dopotutto "cibernetico" ha la stessa radice, ma non si scrive mica "cybernetico", vero?
Questa stessa atmosfera di libertà attira anche, purtroppo, individui poco raccomandabili. La violazione del diritto d'autore è all'ordine del giorno su Internet: copie digitali di fotografie, duplicazioni di articoli, programmi piratati, istruzioni per vedere Telepiù a sbafo e quant'altro sono molto diffusi. Peggio ancora, c'è gente che copia il lavoro altrui e lo spaccia per proprio. Al fondo di questa gerarchia di impresentabili ci sono quelli che abusano della Rete, mandando insulti beceri e immagini porno nell'e-mail alle donne che navigano in Internet o adottando altri comportamenti di pari finezza.
Pertanto siete avvisati: i vostri compagni di navigazione non sono sempre guidati da intenzioni positive. Contrariamente a quanto si sente in giro, la maggior parte degli utenti è cortese ed innocua; tutt'al più è imbranata (il che spesso è già un danno). Per evitare i rischi delle cattive compagnie telematiche basta adottare alcune tecniche di sicurezza che descriverò in seguito. Per ora ricordate la regola fondamentale: siate cauti con le nuove conoscenze elettroniche come lo sareste nella vita reale.
Basta sfogliare un giornale qualsiasi per vederne la pubblicità. Tutti gli operatori telefonici italiani (Albacom, Infostrada, Telecom Italia, Tiscali, giusto per citarne alcuni) offrono account per Internet, spesso gratuitamente.
Non tutti gli account nascono uguali: le varie società si fanno concorrenza in termini di prezzi e prestazioni. Vi conviene contattare vari fornitori e sentire da amici e colleghi già "internettizzati" qualche consiglio su chi è il più conveniente ed efficiente.
Il collegamento avviene tramite la normale linea telefonica e dura il tempo che preferite: non è una connessione permanente. Quando avete finito di navigare, dite al vostro aggeggio di terminare la connessione telefonica. Tutto qui.
Durante un collegamento potete fare quello che volete: prelevare i messaggi destinati a voi (che vengono tenuti in giacenza dal vostro fornitore d'accesso, come in una casella postale), spedire quelli che volete far recapitare, visitare tutte le pagine Internet che volete, prelevare programmi, musica e immagini, partecipare a chiacchierate via tastiera, eccetera. Non è necessario collegarsi più volte, una per ciascuna di queste attività.
Le navigazioni in Internet costano come le normali telefonate, anche se visitate una parte lontanissima della Rete: in genere si paga la tariffa urbana (un'ora di Internet in rete urbana costa al massimo 2.600 lire; la sera costa la metà, e con opportuni contratti si può contenere la spesa ancora di più, fino a 700 lire) [C'è un aggiornamento in proposito].
Se volete usare un computer non recentissimo per collegarvi, forse dovrete dotarlo di qualche accessorio, ma i moderni computer sono già attrezzati di tutto punto. Se volete usare apparecchi diversi dal computer, ad esempio un telefonino, la TV di casa o una macchina per videogiochi, dovrete probabilmente acquistare un accessorio specifico per quell'apparecchio.
Vi racconterò maggiori dettagli sui costi di Internet nel Capitolo 2.
La cifra di un milione di miliardi di messaggi scambiati ogni anno via Internet potrebbe sembrarvi una classica sparata sensazionalistica. È comprensibile, visto che di primo acchito, considerato che ci sono 230 milioni di utenti, in media ognuno dovrebbe scrivere circa cinque milioni di messaggi l'anno, se non ho perso qualche zero per strada.
Il termine "messaggio" non va interpretato considerando solo gli e-mail scritti da Tizio a Caio, che in effetti formano una piccola parte di questo immenso totale. Il grosso è costituito dalle copie dei messaggi generate automaticamente dalle mailing list e dai newsgroup.
Mi spiego. Ci sono decine di migliaia di mailing list, ciascuna con migliaia di iscritti. Con questo sistema, basta che un qualsiasi partecipante a una mailing list componga e spedisca un singolo messaggio per generarne migliaia diretti a tutti gli altri partecipanti. Cinquantamila mailing list, ciascuna con diecimila iscritti, al ritmo più che normale di dieci messaggi al giorno, significano cinque miliardi di messaggi al giorno (quasi duemila miliardi l'anno).
Lo stesso discorso vale, moltiplicato enormemente, per i trentamila newsgroup di Internet; molti, specialmente quelli a luci rosse, hanno decine di milioni di iscritti che nel complesso pubblicano centinaia di messaggi al giorno in ogni singolo newsgroup. Quando le cifre in gioco sono di questa stazza, numeri apparentemente assurdi come un milione di miliardi si raggiungono facilmente.
Ci sono anche altri titoli meritevoli, ma li tengo in serbo per i prossimi capitoli.