ENTER FERNANDO
Piazzale Loreto. La parola di Milano è grigio. Il cielo
è una distesa non uniforme: dal pallore del cielo quasi bianco
verso via Costa, in direzione nord -nordest, fino al grigio scuro
delle nubi cariche di pioggia che evaporerà o si trasformerà
in pasta grigiastra prima di toccare il suolo nella zona centrale,
in lontananza verso sud.
Il piazzale è teatro di un costante carosello di macchine,
clacson, insulti, infrazioni.
Doveva essere un luogo più divertente cinquanta o sessanta
anni fa, quando al posto delle macchine cera una ressa di
persone che finalmente si gettava alle spalle
ventanni di merda e violenza.
Milano sembra non cambiare mai: ti accorgi che è estate da
un lieve mutamento della temperatura. Appena la conosci pensi che
sia una città piatta nel suo grigiore umano, oltre che visivo,
uditivo, sensitivo. Poi ti rendi conto che Milano può raccontarti
qualcosa a ogni angolo, a ogni svolta del tuo senso di marcia, e
spesso anche indipendentemente dalla tua voglia di restare fermo
e immobile, in pace con il resto del mondo che ti circonda.
È solo dopo questa fase che capisci che Milano è come
una specie di magma che continua a travolgerti. Fernando cammina
lentamente e senza fretta lungo il marciapiede di via Porpora. La
giacca scura ordinata e pulita, la camicia bianca dal taglio anomalo,
simile a una T-shirt, il pantalone elegante e le scarpe lucidate
di fino.
Dalle maniche della giacca spuntano due mani che non vanno per il
sottile: le dita corte e arrotondate sulla punta, ruvide, si inseriscono
su palmi ampi e solidi, segnati dal tempo e dalla fatica. Delle
mani che riducono rapidamente a zero ogni discussione.
Il collo largo e muscoloso è proporzionato al suo fisico
massiccio, non troppo alto, e sostiene una testa squadrata e accuratamente
sbarbata. Fino ad arrivare ai capelli grigi ben tenuti e corti,
e al cappello a tesa larga scuro calato in testa nei periodi più
freddi dellanno. Ogni particolare di Fernando parla di un
uomo che tende a non tergiversare e a concludere in fretta ogni
questione..........Continua >>>