Materiali
per Operatori del Benessere Immateriale
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Il volto e la voce
del tempo di Ayres Marques
La Fotografia Terapeutica in Animazione |
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Se gli anni tracciano i loro solchi sul corpo, la rinuncia allentusiasmo li traccia sullanima. (S. Ullman) 7. Lanima in azione Per contrastare il clima di rassegnazione generalizzato, si è avvertito il bisogno di interventi di una nuova figura professionale: questa figura, in mancanza di un termine specifico che definisca la sua attività, viene chiamata animatore. Da un lato, il termine animatore è molto pertinente, perché contiene la parola anima che è loggetto centrale dellintervento dellanimatore. Fare animazione potrebbe significare rimettere lanima in azione. Dallaltro lato, quando si parla di animazione o di animatori, si pensa a spettacolo, divertimento, festa, comicità, qualcosa che faccia passare il tempo, che non faccia pensare ai problemi della vita. Questa concezione diffusa sullanimazione crea delle aspettative che vanno a limitare e a confondere quello che sarebbe il potenziale ruolo dellanimatore professionale di comunità in case di riposo. Ritengo che il principale compito dellanimatore sia generare quello che Guido Contessa chiama un campo animativo. In questo senso il ruolo dellanimatore non è tanto quello di divertire, di fare, di esprimere, di essere attivo, protagonista, anzi il suo ruolo deve essere quello di far divertire, far fare, far esprimere, di rendere lutente attivo ed espressivo, renderlo il vero protagonista, responsabile della costruzione di relazioni e comunicazione. Per raggiungere questo obiettivo è necessario trasformare la casa di riposo in una comunità, costituita da ospiti, operatori, famigliari, direzione, e volontari. Occorre costruire dei ponti che colleghino la casa di riposo al territorio (comune, scuola, parrocchia, associazioni di volontariato, circoli ricreativi). La sfida, come osserva Contessa, è da una parte avvicinare in senso fisico e psicologico la comunità agli anziani ma anche gli anziani alla comunità, dato che gran parte dei problemi degli anziani risiede nel modo con cui questo è percepito ed emarginato dal territorio in cui vive e dalla società in generale. Lanimatore deve essere in grado di utilizzare metodi e tecniche di animazione che Maria Vittoria Sardella e Aldo Terracino hanno diviso in:
Lanimazione professionale costituisce uno strumento di stimolo per:
Lintervento di animazione presuppone - come viene illustrato nel sito di Silvia Vizio animanziani.it - delle fasi di analisi, osservazione, valutazione, progettazione, sperimentazione, verifica e correzione ed esige da parte dellanimatore disponibilità a mettersi costantemente in gioco ed intraprendere un itinerario di formazione permanente. Solamente in questo modo, citando ancora Contessa, lanimazione può costituire per gli anziani una risorsa di prevenzione e riabilitazione, e per la comunità intera una risorsa di sensibilizzazione e integrazione. Gli
uomini comuni guardano le cose nuove con occhio vecchio. Luomo
creativo osserva le cose vecchie con occhio nuovo. (Gian Piero Bona) Il corso di formazione di base dellanimatore polivalente della Scuola Nazionale Animatori (SNA) ha una durata biennale e un monte-ore di 1000 ore, di cui 600 di didattica in classe (prevalentemente attiva) e 400 di tirocinio sul campo. I contenuti e le relative quantità di ore sono: Contenuti I anno/ore II anno/ore a. teorie e professione dellanimatore 8 18 b. ricerca-intervento e valutativa 40 8 c. dinamiche di gruppo e di comunità 64 40 d. teorie di gruppo e di comunità - 24 e. testimonianze di settore 24 24 f. progetti operativi e tecniche di intervento 74 80 g. metodologie e tecniche di intervento 17 40 h. supervisione di gruppo 54 20 i. addestramento lavoro professionale - 30 l. contenuti specialistici variabili per sede e per anno (contesti speciali, prevenzioni, ecc.) 19 16 Si può osservare dai contenuti del corso della SNA che nella formazione dellanimatore polivalente viene data enfasi alla conoscenza e alla pratica delle dinamiche di gruppo e di comunità, e alla capacità di progettare le competenze e attuare interventi nei diversi settori dellanimazione: dal soggiorno-vacanza alla casa di riposo, dal centro sociale alla biblioteca, dal museo al parco, dalla ludoteca al centro per anziani. La formazione dellanimatore di settore, come pure dellanimatore per il tempo libero in case di riposo, dovrebbe essere considerata una specializzazione successiva alla formazione di base. La Regione Marche, che non ha una scuola di animazione ma che ha avvertito il bisogno di formare animatori qualificati per lavorare con gli anziani, ha promosso un corso di formazione professionale per animatori in case di riposo, attraverso lAssessorato alla Pubblica Istruzione e alla Formazione Professionale della Provincia di Ancona. La cooperativa L.A.B. di Ancona, che ha organizzato e gestito il corso finanziato dal Fondo Sociale Europeo, ha riunito da una parte i professionisti che operano nel settore dellanzianità psichiatri, psicologi, medici geriatri, fisioterapisti, animatori tra i più rinomati della regione, per formare il corpo docente. Dallaltra parte ha selezionato un gruppo di 12 persone, in maggioranza con esperienza previa di animazione, laureati o laureandi dellarea umanistica. La durata del corso è stata di 5 mesi e con un monte-ore di 400 ore, di cui 220 di didattica in classe e 180 di tirocinio pratico. I contenuti del corso e le relative quantità di ore sono stati: Contenuti/ore Orientamento 5 Psicologia (la formazione della mente) 34 Sociologia (tradizioni del territorio) 20 Geriatria (patologia del corpo e della mente dellanziano e possibilità di recupero funzionale) 20 Psicogeriatria 21 Recupero funzionale 20 Animazione (progettazione delle attività) 25 Orientamento uscita 5 Laboratorio di animazione 60 Rappresentazione teatrale 3 Attività di valutazione orale e scritta 9 Tirocinio guidato INRCA + tirocinio in case di riposo 178 La metodologia didattica ha utilizzato non soltanto lezioni espositive ma soprattutto tecniche di simulazione, lavoro in gruppo, lavoro attivo e laboratorio di creatività. Il corso ci ha fornito nozioni basiche teoriche sulla geragogia, cioè leducazione allinvecchiamento, sulla psicogerontologia, sullassistenza allanziano, introducendo i concetti di accreditamento, analisi costo-benefici, costi-efficacia, costi-utilità, bisogno espresso e bisogno percepito, bisogno formativo, competenza e compito professionale, efficacia sperimentale, esito finale, revisione tra colleghi e soluzione di problemi, e mostrando la necessità di coinvolgere tutti i soggetti nellintervento e di lavorare in gruppo. Ci ha inoltre permesso di approfondire la questione del ruolo dellanimatore, la pratica dellanimazione e le tecniche di progettazione delle attività, dei giochi e delle attività espressive, le tecniche di terapia occupazionale, musicoterapia, le dinamiche di gruppo psico-motorie, la terapia artistica e del colore, lorientamento alla realtà, la logoterapia, lanalisi transazionale e il metodo della validation. Altrettanto importanti sono stati gli insegnamenti risultanti dallosservazione del modo di attuare dei colleghi di corso durante il tirocinio presso le case di riposo (futuro luogo di lavoro). Nel corso della documentazione fotografica del tirocinio dei futuri animatori, ho rilevato che i miei colleghi riuscivano a basare i loro interessi sulle attività che li avevano maggiormente coinvolti, sulle competenze che avevano previamente sviluppato e che costituivano il loro bagaglio culturale, i loro interessi, le loro passioni. E ho considerato che era proprio la passione, il coinvolgimento emotivo, il loro piacere insomma, che contagiava gli anziani, che veniva percepito e apprezzato da loro e che diventava così lelemento catalizzatore di tutto lintervento. Il clima coinvolgente, caldo e allegro, creato da tutti i colleghi compensava abbondantemente la scarsa esperienza di molti di loro nel fare animazione in case di riposo. Questa constatazione mi ha spinto ad approfondire la mia ricerca sulla fototerapia e sulla fotografia terapeutica rispetto allanzianità, e mi ha incoraggiato a progettare il mio intervento di animazione, in modo che potessi avvalermi della mia esperienza professionale nellimpiego della fotografia come strumento riabilitativo e terapeutico, per poi applicarla anche allanimazione per anziani. Così nascono le prime idee che una volta sviluppate e approfondite prenderanno forma nel progetto Il Volto e la Voce del Tempo Un Ponte tra Generazioni. |
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Attività 1 Quali sono le attività che ti piacciono di più? Come potresti proporle
in modo da condividerle con gli anziani?
A Tarrafa À sombra dos cajueiros Deífilo Gurgel (poeta e ricercatore brasiliano)
Il Tramaglio Allombra degli anacardi Attività 2 Raccogli delle poesie che parlano del tempo che passa e della vecchiaia. Quale ti piace di più? Perché? |