"La
scienza della complessità ci insegna che la complessità che vediamo
nel mondo è il risultato di una semplicità nascosta" (Chris Langton).
La nuova complessità
sociale si nutre sempre più di valori e di beni immateriali a cui è
necessario accedere senza assumere atteggiamenti ansiogeni, ma con intraprendenza
e spirito progettuale.
Questa collana si propone come strumento agile per presentare
progetti e servizi nel territorio del sociale.
Le idee e gli spunti che verranno offerti partono o dalle esperienze
o dalla progettazione teorica.
Le esperienze rappresentano punti di riferimento significativi
per essere rielaborate e per essere, quindi, riproposte; difficilmente
possono essere “copiate” perché i sistemi e i contesti, inevitabilmente,
cambiano e, se è vero che nessuno fiocco di neve è identico a un altro,
tanto meno gli ambienti sociali possono essere riprodotti in modo statico.
Ma un’esperienza riuscita può diventare un’ottima sponda per riprogettare
con alcuni riferimenti–guida.
Altri contributi di questa collana, invece, saranno il frutto
di un’elaborazione teorica e metodologica. Qualcuno diceva che non c’è
niente di più pratico di una buona teoria.
Gli spunti progettuali, pertanto, diventano indispensabili
per amministratori, operatori sociali, dirigenti, professionisti, cooperative
e associazioni che interpretano il proprio ruolo con la tensione di
chi fa i conti attivamente con il futuro.
Il cambiamento ci investe in continuazione, le nostre scelte
si riducono a due alternative: noi possiamo decidere di essere cambiati
dagli altri e dagli avvenimenti, oppure possiamo decidere la direzione/l’utopia verso cui cambiare.
Ogni progetto, in qualche modo, significa riappropriarsi del
diritto di cittadinanza nella Città/Stato chiamata Futuro.
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