PRESENTAZIONE
L'Animazione
è nata per aiutare le persone ad allargare il potere sulle loro
esistenze, mediante il gioco, la socialità, il ricorso a linguaggi
divergenti, la creatività, la rivalutazione del corpo. L'Animazione
è nata per aiutare le persone e le collettività ad aumentare
il potere sulla vita, le relazioni, il futuro.
Oggi
sembra essere sostanzialmente diventata ancella consolatrice
alla decadenza di senso individuale e collettivo, asservita
e malamente collusa con un contesto di conservazione e repressione
dell'espressività, individuale e collettiva.
Continuando
la riflessione sul futuro dell’Animazione, avviata da Guido
Contessa ne L’Animatore, questa pubblicazione
presenta alcune, potenziali e provvisorie, vie da esplorare
perché l’Animazione diventi nuovamente Pratica Sociale di Qualità.
Propone
una critica stringente di alcuni fondamenti del Fare Animazione
e del modo con il quale si interpreta il Ruolo Animatore.
Immagina
nuovi ambiti di intervento, accompagnandoli da questioni relative
al senso e al futuro per la comunità degli Operatori Sociali,
in genere, e degli Animatori, in specifico.
Presenta
inoltre in dettaglio 50 iniziative - gran parte delle quali
già realizzate dal gruppo di professionisti di AIATEL - di sperimentazione
sul campo negli ambiti della formazione, cultura, ricerca e
gestione di servizi.
Questo
libro cerca di dare un contributo perchè avvenga un’inversione
della rotta che sta portando alla deriva la pratica animativa:
l’Animazione deve ritornare ad essere non solo un fare,
ma soprattutto un pensare.
Un
far fare, far esprimere, far divertire, sostenuto da un pensiero
sulla realtà e sullo spirito del tempo.
Con la consapevolezza
che il contemporaneo non è il migliore dei mondi possibili! |