La psicologia politica si occupa di studiare e cambiare, a partire
da paradigmi e strumenti psicologici, la polis e cioè una
delle concause del disagio della convivenza. Oggi la psicologia
attraversa una stagione irripetibile, per il concomitante declino
di due paradigmi scientifici e politici che hanno dominato l'Occidente
negli ultimi tre secoli: il materialismo fisico e il materialismo
economico.
La visione materialista del mondo, inteso come regno delle cose
oggettive e reali, è stata messa in crisi dal principio di
Indeterminazione, dalla fisica quantistica, dalla teoria della relatività,
dalla matematica fuzzy. Nessuno scienziato è oggi disposto
a giurare senza dubbi, che fuori del Soggetto (l'Uomo indagatore)
esista una materia solida definita, obbiettiva, conoscibile e misurabile
con precisione. La fisica sta contaminandosi con la psichica.
Ciò che è già avvenuto nella medicina, sta
verificandosi anche nella fisica, nella zoologia, nella biologia
e persino nelle scienze informatiche. Sono già stati creati
computers che imparano, che pensano per forme e che ragionano in
modo fuzzy cioè non binario, ma sfumato e chiaroscurale.
Macchine che operano, come la psiche, senza i vincoli del principio
aristotelico di non contraddizione e liberi dalla schiavitù
del tempo, come l'inconscio, quanto ci metteranno ad avere sentimenti?
Per secoli abbiamo cercato di concepire l'uomo e la psiche come
deterministici, nella speranza di comprenderne i segreti, e oggi
la robotica, la caotica, la fisica e la biologia ci fanno scoprire
che occorre concepire il mondo come indetermistico, se vogliamo
capirlo. Per secoli la psichica è stata asservita dalla fisica
e ora scopriamo che è questa a seguire le leggi di quella.